Nel web puoi spendere da zero a migliaia di Euro per la stessa cosa.
Sono tutti esperti e hanno tutti ragione.
Ovvio che qualche domanda sorga spontanea.

Nel tempo abbiamo ricevuto tante domande.
Alcune delle quali ripetute più spesso di altre.
Ecco qui le nostre risposte: non sono verità assolute, ma sono le nostre verità.
Vorrei fare un sito, mi fate prima una proposta grafica?
A rischio di essere antipatici: preferiamo non fare questo tipo di attività. Per diversi motivi.

 

Prima del concept grafico facciamo analisi e ricerca, definiamo un’architettura del contenuto e poi un’architettura dell’informazione, progettiamo la user experience. Poi cominciamo a prototipare in modo iterativo, e nel frattempo – solo allora – cominciamo ad agganciare ai prototipi lo-fi un’idea di comunicazione visiva.

Il concept grafico ha quindi un senso smodatamente strategico e legato ad aspetti analizzati, discussi e approfonditi tali da rendere gli aspetti estetici – basi tipiche di valutazione preliminare – elementi di “funzione”.

Questo non significa non tendere alla perfezione estetica (non potremmo farne a meno), ma legare la ricerca estetica ai risultati. In questo senso, esiste un “bello e giusto” e un solo “bello”, non utile al raggiungimento di obiettivi.

Il focus sugli aspetti estetici è il male assoluto nei processi di design, perché riguarda un solo aspetto del design, cioè lo styling. Lo styling è la controparte visuale della funzionalità, là dove quest’ultima ha però la precedenza.

Partire dall’estetica significa focalizzarsi su aspetti puramente emozionali, che è un atteggiamento naturale da parte di qualsiasi persona, ma che rischia di portare fuori strada rispetto a valutazioni oggettive di resa del progetto.

Una proposta preliminare costituisce quindi un pericoloso esercizio di stile. Pericoloso perché può essere completamente sbagliato, riferendosi a una architettura che non è ancora stata definita e a un visual che è una pura scommessa.
Uno studio grafico, per tutto quanto premesso, richiede tempi ed energie, entrambi merce preziosa che conviene capitalizzare al meglio nel contesto di un processo strutturato.

“Ma io ho bisogno di verificare che voi mi capiate”. Giusto, ma è vero che non possiamo pretendere di comprendervi dopo un primo incontro; comprendervi significa capire non solo voi, il vostro gusto, i toni con cui comunicate, ma tutto questo unito ai vostri obiettivi, al vostro business e – no, non ultimo – ai vostri utenti. Significa: giorni di lavoro, analisi, confronto.

Ciò detto, non abbiamo intenzione di spargere solo dei “no”…

Abbiamo la fortuna di avere una storia di lungo termine e un portfolio che può dare un’idea delle nostre expertise in ambito di design, oltre che di sviluppo; al di là del gradimento rispetto singoli layout che abbiamo realizzato, è importante sapere che ciascuno ha risposto a specifiche esigenze strategiche, requisiti di identità e comunicazione, variabili ambientali e target differenti.

Quindi il prossimo progetto potrebbe essere anche completamente diverso da quelli che abbiamo già realizzato.

E sarà sicuramente il più bello.

Quanto costa un sito?
La risposta è, per forza, “dipende”.

 

Poi lo sappiamo, la domanda successiva è: “Sì, ma più o meno, quanto costa un sito?”.

Non è cattiveria, è proprio impossibile dirlo. E anche “a partire da” è pericoloso. Perché si può partire da quasi nulla, per avere – di solito – quasi nulla.

Fare una proposta economica per un progetto è, per come siamo abituati noi, un lavoro lungo e intenso; e purtroppo siamo in un mercato in cui, per prassi, il preventivo è ancora rigorosamente “gratuito e senza impegno”.

Ecco, la mancanza di impegno è il problema; amiamo il cliente che ci chiede un preventivo “con impegno”, che non significa che si obbligherà a comprare da noi, ma a capire che la sua domanda richiederà un nostro coinvolgimento serio e oneroso; e quindi sia conscio, prima di farcela, che noi possiamo realmente fare al caso suo.

Se poi risultassimo insoddisfacenti nella proposta, o troppo cari, o poco tempestivi, allora vorrà dire che ce la saremo giocata male noi, o la concorrenza sarà stata più brava, è il mercato, baby. Però almeno avremo instaurato un rapporto limpido, basato sulla reciproca comprensione; e, facendo noi redesign, avremo la pazienza di attendere il prossimo giro.

Bravi, bis. Ma quanto costa ‘sto sito?

Dipende da cosa volete fare, e da cosa intendete per “sito”. Se è un insieme di pagine navigabili con dei click, non siamo forse noi quelli giusti; se invece è idee, creatività e tecnologia per ottenere un risultato, allora potete bene comprendere come abbiamo bisogno di farvi qualche domanda in più.

Per capire se impegnarvi e impegnarci, fate un giro in questo sito, date un’occhiata a quello che abbiamo fatto e a quello che diciamo, e se trovate che siamo in sintonia con qualcuna delle vostre corde, immancabilmente contattateci. Saremo molto contenti di preparare un po’ di domande per voi.

Perché mi chiedete qual è il mio budget? Mi volete fregare, furbetti?
Non vi vogliamo fregare, non siamo furbetti. Il budget è una questione molto pragmatica.

 

Sapere, anche approssimativamente, qual è il budget a nostra disposizione ci permette di capire subito se è compatibile con la vostra richiesta e con il vostro obiettivo, e poi di costruire il mix di attività che lo sfruttano al massimo. In questo siamo rigorosi: non vi faremo spendere un cent che non sia funzionale e giustificato per il raggiungimento di un risultato condiviso.

“Datemi un’idea di cosa posso fare e di quanto può costare” non vale, o meglio: vale uno studio di fattibilità, che possiamo molto volentieri quotarvi, e che per voi costituirà un asset fondamentale per decidere sulle successive sorti del vostro progetto.

Mi può servire anche solo un’attività di progettazione?
Un prototipo salva la vita.

 

Se avete specifiche definite, o anche solo obiettivi, o funzionalità desiderate, o un corpo di contenuti pronti, possiamo dare loro forma organizzandoli in una architettura che funziona: fa incontrare i vostri desideri con i bisogni dei vostri utenti.

Possiamo progettare prototipi in-browser, da consegnare alla vostra agenzia affinché poi sviluppi il progetto, se ne avete una di cui vi fidate di più.

O anche solo produrre un modello low-cost da fare testare a utenti reali, in modo da contenere i rischi economici di uno sviluppo completo alla cieca.

Così come possiamo fare per il progetto grafico, se potete consegnarci un brief sufficientemente completo.

Mi può servire anche solo un’attività di misurazione?
Misurare significa capire, e prendere decisioni giuste.

 

Perbacco. Una attività di ricerca qualitativa, analytics, valutazione di performance può essere fatta ad esempio per raccogliere dati utili a decidere se – o come – riprogettare un sito (ecco il redesign). O per misurare tendenze e decidere di fare piccoli interventi, uno alla volta (tweaking, in questo caso). Quindi in forma preliminare.

Oppure può essere strategicamente costruita su un nuovo progetto, o un progetto ridisegnato, per misurarne le performance e decidere con quali azioni concrete farlo crescere nel tempo. Misurazione – azione.

Mi svelate l'origine del vostro Nome?

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Dai che ti abbiamo convinto!

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