Prospettive Digitali: startup e aziende a confronto

Un pomeriggio di formazione “ad alta quota”, al trentunesimo piano del grattacielo della Banca Intesa Sanpaolo, progettato dall’Arch. Renzo Piano, a Torino.

“Prospettive Digitali: startup e aziende a confronto”, organizzato da Ammisa Associazione degli ex allievi del Master MAINS della Scuola Superiore Sant’Anna.

Laura Zadi per I-NAT a Torino per partecipare all’evento presso l’Innovation Center: una giornata formativa e di confronto con CEO di startup e manager di aziende quali IBM Italia, Mondadori e Intesa San Paolo.

Gli interventi, hanno avuto come oggetto i principali trend d’innovazione individuati dagli osservatori di Intesa san Paolo e IBM Italia: le tecnologie di frontiera, dallo studio dei 4 Global megatrend al consumer ecosystem.

Le campagne di comunicazione, oggi, sono in grado di offrire un reale valore aggiunto, grazie allo studio della customer journey: creazione di audience definita, secondo uno specifico atteggiamento e determinati valori dei consumatori.

L’analisi annuale a cura dell’Osservatorio dell’Innovation Center Intesa San Paolo dell’area CIO ha individuato cinque Global Magatrend di innovazione:

Demographic Social
Global Economy
Sustain-ability
Techno-logical
Consumer Ecosystem

La digitalizzazione è oggi, indiscutibilmente, il motore trainante che porta le aziende a innovarsi continuamente.

Per poter cavalcare questo trend ed essere competitivi, oggi è necessario essere in grado di realizzare servizi e prodotti che riescano ad anticipare e, ovviamente, a soddisfare, le esigenze dei consumatori e utilizzatori finali.

Customer Relationship Management semantico

Mettere il cliente al centro di tutto è stata la strada per sviluppare il business che serve quando serve davvero. Ma l’ICT ha trasformato in clienti anche i dipendenti e i collaboratori aziendali: come fruitori di servizi diversificati.

Il piano della governance si è notevolmente allargato su più orizzonti di sviluppo e di ascolto. Il potenziamento delle relazioni collegato ai nuovi sviluppi del Web, l’arrivo dei social e una gestione della tecnologia mobile, che ha parzialmente risolto il problema del digital divide ci ha reso tutti connessi e. Questo ha aperto il campo a ulteriori servizi associati alla geolocalizzazione, all’interazione, alla teleassistenza, al proximity marketing.

Business Intelligence e Big Data Management

Informatizzare i processi significa, in estrema sintesi, automatizzare e mettere a sistema le procedure, potendo gestire così al meglio le informazioni associate. La storia della digitalizzazione corrisponde al numero crescente di processi che il business ha provveduto a informatizzare sia per ottimizzare i costi, sia per velocizzare la gestione, migliorando al contempo l’efficienza e l’efficacia delle procedure.

Di notevole interesse, inoltre, l’intervento di Gianluca Perrelli, Investor di Buzzoole “Come i big data possono rendere efficiente i brand ambassadoring”.

Connettere il business alla sua audience è molto più complesso di quanto si possa immaginare. Per diventare rilevanti sulla piattaforme social occorre individuare trend, correnti di opinione, influencer e non limitarsi a instaurare un dialogo bidirezionale con tutte queste istanze, bensì indirizzare i processi aziendali in funzione dello sviluppo delle relazioni.

Buzzoole è la prima piattaforma italiana di IEO (Influence Engine Optimization), che si occupa di monitorare e ottimizzare la presenza online degli utenti: non è un semplice Klout (la piattaforma americana che si occupa di monitorare la propria presenza online, sapere qual è il proprio tasso di influenza, gli orari in cui si è più seguiti e quali sono gli argomenti all’interno dei quali si ha una valutazione più alta) ma un sistema personalizzato di valutazione della propria penetrazione in una specifica nicchia.

È proprio sul concetto di influenza e sulla capacità di penetrare una singola nicchia (diventando appunto un influencer) che la startup partenopea ha fondato il proprio successo: grazie al loro algoritmo, Buzzoole permette alle aziende di identificare chi sui social network e sui blog è rilevante su uno specifico argomento, dando la possibilità ai brand di creare campagne di digital PR individuando con facilità le persone di riferimento e chi ha più presa sui social network su uno specifico argomento.

Tanti finora i marchi italiani e esteri che hanno usato e continuano a usare Buzzoole: basta registrarsi sulla piattaforma buzzoole.com, accedendo con un profilo social e far partire l’analisi.

Il sistema esamina i profili e gli account social, i contenuti che vengono scritte per indicarci in cosa siamo influenti e quanto conta la nostra rete sociale, attraverso un meccanismo di 2 gamification (mezzo molto potente ed efficace che permette di veicolare messaggi di vario tipo e indurre a comportamenti attivi permettendo di raggiungere anche obiettivi di impresa: al centro c’è sempre l’utente e il suo engagement). che prevede non solo badge e obiettivi da raggiungere, ma anche il coinvolgimento diretto nelle campagne promozionali dei grandi marchi grazie al programma “Buzzoole for brands”.

Infatti, uno dei grandi temi del momento, che avrà un grande futuro nella comunicazione digitale, consiste nell’individuare e coinvolgere persone, che su Internet sono riuscite ad aggregare un nutrito seguito, diventando punti di riferimento per il loro settore. I benefici che portano questi soggetti alla comunicazione aziendale sono ben noti e consistono nell’amplificare il pubblico e trasmettere la loro credibilità al prodotto.

Come valutare l’efficacia di un influencer?

L’influencer è un comunicatore, una persona che è in grado di esprimersi attraverso un contenuto video, testuale o fotografico. La prima variabile da monitorare è l’efficacia della sua comunicazione che deve essere chiara e coinvolgente. Il registro comunicativo dei contenuti è altrettanto fondamentale, quindi il linguaggio e lo stile devono essere compatibili con l’azienda da promuovere. L’influencer ha un seguito e, in base alla sua consistenza, viene ritenuto più o meno capace. Da questo elemento, in passato, sono nati i peggiori equivoci, perché è vero che maggiore è il seguito e maggiori sono le probabilità di propagazione di un contenuto, ma è altrettanto vero che esistono blogger che hanno creato, più o meno artificiosamente, questo pubblico.

Grazie a Buzzoole, è possibile effettuare un ricerca degli influencer per amplificare la comunicazione aziendale.

La giornata formativa si è conclusa con l’intervento di Marta Migliore, Marketing Services Developers Digital Innovation di Mondadori che ha trattato il tema “Evoluzioni digitali nella strategia omnicanale Mondadori”.

Concludiamo la condivisione della nostra esperienza, all’evento “Prospettive digitali”, ripetendo che la digitalizzazione è oggi indiscutibilmente il motore trainante che porta le aziende a innovarsi continuamente.

Luisa Mantero

luisa.mantero@i-nat.it

Sono CEO & Founder di I-NAT, e mi occupo di consulenze e formazione in ambito Digital Marketing, search advertising, seo, paid search, conversion optimization, ecommerce ...e tutto quello che riguarda il web marketing gradito agli utenti.